In Italia, alle date specificate nell’articolo, è in vigore l’ora legale, per cui tutti i tempi riportati sono indicati in CEST (Central European Summer Time, UTC+2); gli orari sono validi per la città di Roma.

Lo sciame meteorico delle Liridi prende il nome dal fatto che il radiante è nella costellazione della Lira, in una posizione ad est della brillante Vega, quasi tra gamba e braccio di Ercole. La pioggia è dovuta al fatto che in questo periodo dell’anno la Terra attraversa le scie di polveri lasciate al passaggio al perielio della cometa C/1861 G1 Thatcher, che impiega 415 anni a compiere una rivoluzione attorno al Sole. L’ultimo passaggio al perielio della cometa C/1861 G1 Thatcher risale al 1861, ed il prossimo è previsto del 2276. Fu l’astronomo Johann Gottfried Galle a correlare cometa e sciame meteorico nel 1867, undici anni dopo aver scoperto il pianeta Nettuno.
Lo sciame meteorico delle Liridi è quello di cui si hanno le prime notizie storiche, in quanto fu osservato – per la verità è più corretto dire registrato – per la prima volta dai Cinesi diversi secoli prima della venuta di Cristo. Il primo report scritto risale appunto alla Cina del 687 a.C., precisamente il 16 marzo, quando l’astronomo Zuo Zhuan scrisse: “nel cuore della notte, le stelle caddero come pioggia“…

Visibilità

15 – 28 Aprile

Massimo

21 – 22 Aprile

Picco

~ 10 per ora

Progenitore

Cometa C/1861 G1 Thatcher
Visibili
nell’emisfero Nord

Il radiante delle Liridi sorgerà alle 21 circa del giorno 21, per aumentare progressivamente la sua altezza fino agli 83° circa intorno alle ore 5.00 del giorno 22. La Luna, illuminata per oltre i 2/3 (sarà in fase di ultimo quarto il giorno 23) sorgerà intorno alle 2 ora locale, contribuendo a ridurre la visibilità delle scie più deboli prima dell’alba.
Lo sciame meteorico delle Liridi è celebre per produrre bolidi molto veloci (colpiscono l’atmosfera ad una velocità relativa di 46 km/s, pari a 102.900 km/h) e luminosi, ed è noto per avere degli outbursts, degli aumenti repentini nel tasso di meteore. Uno si verificò nel 1982 (a beneficiarne fu il continente nordamericano) quando lo ZHR superò per pochi minuti le 200 meteore per ora, un altro nel 1945 in Giappone e un altro ancora nel 1922 in Grecia, quando si superarono le 100. A Richmond, in Virginia, fu scritto nel 1803 che “le stelle cadenti (furono) osservate mercoledì mattina (a) Richmond e le sue vicinanze, in un modo che allarmò molti e sbalordiva ogni persona che la osservava. Dall’una alle tre del mattino, quelle meteore stellate sembrava cadere da ogni punto del cielo, in numero tale da assomigliare a una pioggia di razzi nel cielo..:”. Un testimone ha affermato di aver visto 700 meteore in un’ora!

Per la verità, si è notata una periodicità di circa 12 anni negli outbursts, in corrispondenza di alcune posizioni orbitali di Giove, ed anche una intorno ai 60 anni, ma per quest’anno non sono previsti “fuochi d’artificio”.
Ci smentirà il cielo? Staremo a vedere…

Vuoi provare anche tu ad osservare scientificamente lo sciame meteorico delle Liridi?

Scarica la mappa stellare in proiezione gnomonica se vuoi procedere alla registrazione delle scie meteoriche delle Liridi. Questo tipo di proiezione permette infatti di disegnare tutte le tracce meteoriche come linee rette, e non come archi, semplificando di molto il tuo lavoro.
Se poi vorrai inviare il foglio con le scie da te tracciate alla Sezione Meteore della UAI, all’indirizzo meteore@uai.it, il tuo contributo sarà utilizzato, insieme a quello di molti altri astrofili, a determinare l’esatta posizione dei radianti e a stimare il picco o i picchi di meteore per ora.
Nella scheda sono riportate le stelle fino alla magnitudine +6.5.

Note:

Nella pagina UAI (Unione Astrofili Italiani) dedicata all’osservazione visuale delle meteore, puoi trovare una semplice guida in PDF a firma di Enrico Stomeo che ti aiuterà a cimentarti in questo lavoro scientifico.
Nella stessa sezione puoi invece scaricare le scheda osservative, che andranno allegate al foglio sul quale disegnerai le scie.