Perché
“Mitiche Stelle”

Il rapporto tra uomo, cielo e mito è stato da sempre un rapporto intimo, speciale. Da esso sono nati gli dei, ad esso ed alla sua interpretazione dobbiamo la nostra sopravvivenza. E con “Mitiche Stelle” vogliamo provare a comprendere e descrivere questo intimo legame…

Vista dall’interno del Dolmen di Olival da Pega.
Una sagoma umana rappresenta l’evoluzione dell’uomo dalla preistoria, la contemplazione del cielo e l’importanza dell’astronomia, come la scienza più antica del mondo.
21/04/2015. Telheiro | Alqueva Dark Sky Reserve – Portugal – http://www.miguelclaro.com

Agli albori della civiltà

Immaginate voi stessi tanti anni fa, quando le uniche conquiste tecnologiche in vostro possesso erano qualche utensile d’osso e il fuoco. Siete l’unico animale sulla faccia della Terra che riesce a vivere entrambe le fasi della quotidianità, il giorno e la notte. E la notte è oscura, misteriosa, pericolosa.

Uomo preistorico e le stelle

Di notte si aggirano i predatori, si ascoltano suoni strani di cui non si conosce la causa e, soprattutto, c’è un cielo stracolmo di stelle che si muove sulla vostra testa. Di questo cielo non sapete niente. Non sapete perché le stelle brillano, perché ci sono le stelle cadenti, cos’è una cometa, perché alcune zone sono più chiare e altre più scure… E l’ignoranza crea mostri, induce paura…

In questo antico tempo, migliaia e migliaia di generazioni fa, noi eravamo intimamente legati alle stelle, le guardavamo come se la nostra stessa vita dipendesse da loro. Ed era effettivamente così. Avevamo l’intelligenza, che compensava il nostro essere meno forti, meno veloci, meno grandi dei nostri stessi predatori. E con l’intelligenza avevamo la capacità di riconoscere gli schemi.
Notte dopo notte guardavamo il cielo e le stelle e con il tempo i nostri avi in tutto il mondo notarono che dai moti delle stelle durante il corso dell’anno si potevano predire eventi sulla Terra, eventi che riducevano o aumentavano le possibilità di sopravvivenza (la piena del Nilo, le inondazioni dovute ai monsoni, i rigidi inverni, le migrazioni dei bisonti…).

La Via Lattea e la dea egizia del cielo Nut

L’invenzione dell’Astrologia

Non c’era la televisione, il cinema, non c’erano i tablet e nemmeno i libri stampati.
In questo tempo lontano, in cielo si proiettava la nostra immaginazione, la nostra fantasia e qui, a questo punto, tutte le culture hanno unito i punti per creare le loro immagini e le loro storie.
Le costellazioni sono dunque diventate le illustrazioni e le storie sono diventate i capitoli di un libro di racconti che, oltre a rendere il cielo stellato più familiare, più “umano”, nel profondo era un articolato manuale di sopravvivenza.

Il successivo passo concettuale nel pensiero dei nostri avi, quello cioè di ritenere che l’universo fosse stato “costruito” per loro, diviene assolutamente naturale. E come dargli torto? Il sistema geocentrico di Tolomeo era una conclusione logica: il Sole e le stelle sembrano ruotarci intorno, e diciamo ancora oggi “il Sole sorge”, “le stelle tramontano”.

Non solo, ma sembra assolutamente plausibile che entità divine, soprannaturali, “scrivano” in cielo messaggi che non possono che essere rivolti a noi, “istruzioni” che, correttamente interpretate da “caste di iniziati”, ci aiutano a sopravvivere.

E’ questo il momento in cui abbiamo inventato l’astrologia, intesa come lo studio del cielo, non come la intendiamo oggi. La nostra sopravvivenza è dipesa dalla nostra capacità di leggere le stelle e prevedere quanto ci potessero dare in termini di possibilità di sopravvivenza, come l’arrivo dell’inverno o la migrazione degli animali selvatici.

E’ grazie a questi messaggi che abbiamo imparato a sopravvivere e ci siamo evoluti da una popolazione di cacciatori e raccoglitori che vivevano in piccole e sparse tribù riscaldate da esili falò, fino ad una società quasi completamente globalizzata, capace di mettere il proprio piede sulla superficie della Luna e di guardare al cosmo come all’ultima frontiera, finalmente esplorabile.

L'orma del primo uomo sulla Luna

Info, eventi e recapiti

Info e prenotazioni sugli eventi si possono ottenere con i seguenti recapiti o compilando il nostro modulo contatti.
Per gli eventi FAI - Baia di Ieranto, vi preghiamo di utilizzare i recapiti specifici.

13 + 2 =

WhatsApp

+39 339 4389371

Baia di Ieranto