Lo sciame meteorico delle Perseidi visto da Mount Shasta, California, nell’Agosto 2016 (fonte: Brad Goldpaint, Goldpaint Photography)

Anche quest’anno ci prepariamo ad assistere al fenomeno delle Perseidi, ma soprattutto ad un fenomeno sociologico quanto mai privo di spiegazioni: la migrazione di orde di cittadini spinti dagli annunci fatti dai mass-media (che definire gonfiati è un eufemismo) che si arrampicano da tutte le parti, sia a piedi che con le auto, per osservare un fenomeno che non sarà sicuramente della portata annunciata dai giornali e, soprattutto, ad ore lontane dal massimo (tipicamente dalle 21 alle 24… della notte precedente).

Eh si, perché la tradizione è dura a morire, come lo è, spesso, la superficialità di chi riporta le notizie solo per sentito dire. E’ vero che San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti, si fa storicamente risalire al 10 Agosto, ma è anche vero che la precessione degli equinozi tende a spostare in avanti l’appuntamento, a ritardarlo nei secoli, per cui, quest’anno, il massimo è previsto all’incirca il giorno 12 Agosto qualche ora prima di pranzo, alle 11.17 locali. Questo fatto, com’è noto, porta poi, il giorno successivo, a mettere sulla graticola gli astronomi (invece che, come da leggenda, il santo), rei di aver ancora una volta errato le previsioni.

Il radiante e il cielo durante lo sciame meteorico delle Perseidi del 2001

Il radiante e il cielo durante lo sciame meteorico delle Perseidi del 2001.

La “notte di San Lorenzo”, comunque, è anche un’occasione da sfruttare per la divulgazione astronomica, ed infatti l’UAI, Unione Astrofili Italiani, ha organizzato una serata osservativa pubblica nazionale denominata “La Notte delle Stelle”.
Il programma della manifestazione, con l’elenco delle associazioni aderenti e l’ubicazione dei luoghi dove saranno allestite le osservazioni pubbliche sarà pubblicizzato sul sito UAI (www.uai.it) a cura della Commissione Divulgazione e diffuso attraverso i comunicati stampa redatti a cura dello SCIS (www.uai.it/scis).
Inoltre, in concomitanza con questa manifestazione, la Commissione Divulgazione UAI ha organizzato il primo Star Party Nazionale UAI in località Campo Felice (L’Aquila), a 1550 slm. Il programma di questa manifestazione è consultabile alla pagina www.uai.it/scis/news/news20010706_2.htm.

Tornando all’osservazione dello sciame delle Perseidi, bisogna dire che la Luna all’ultimo quarto farà da compagna a tutti gli osservatori, sorgendo all’incirca intorno alla mezzanotte e trovandosi, al momento del previsto massimo, nella costellazione del Toro, a poche decine di gradi dal radiante delle Perseidi: quest’ospite, indesiderato per gli astrofili perché rende più chiaro il cielo rendendo difficile la visione delle scie di minore intensità, darà comunque il suo contributo alla creazione di un paesaggio di rara bellezza, poiché, come mostrato nella cartina, sarà accompagnata da ben tre pianeti: Venere, Giove e Saturno.

Il fenomeno delle “Lacrime di San Lorenzo” è dovuto alla caduta in atmosfera delle polveri lasciate nell’orbita della Terra dalla cometa periodica Swift-Tuttle, che ogni 135 anni circa viene a visitare il Sistema Solare interno. Tali frammenti, che impattano la nostra atmosfera alla velocità di circa 210.000 km/h (circa 60 km/s), danno vita ad uno spettacolo comunque affascinante, anche se il numero di meteore visibili all’ora non è altissimo.

A beneficio di chi volesse cimentarsi nell’osservazione delle Perseidi allo scopo anche di partecipare ad una valutazione statistica dello sciame su base nazionale, pubblichiamo la scheda standard per la compilazione dei rapporti osservativi visuali di meteore della Sezione Meteore dell’Unione Astrofili Italiani.
Per eventuali chiarimenti, basta fare riferimento al sito www.uai.it/sez_met/

(Piter Cardone – Pubblicato su “AstroEmagazine” n. 18, Agosto 2001, pag. 9)