Il percorso di Mercurio sul disco solare ripreso alla lunghezza d’onda del visibile il 9 Maggio 2016 dall’Helioseismic and Magnetic Imager a bordo del Solar Dynamic Observer, in orbita geosincrona dal 2010 ad un’altezza di quasi 36.000 km (credits: NASA/SDO).

L’astronomia osservativa è una disciplina che richiede un impegno notturno (stelle, comete, costellazioni, asteroidi, nebulose e galassie), ma fortunatamente, ogni tanto, rende possibile l’osservazione di eventi rari ed emozionanti anche a chi di notte non può fare a meno di dormire.
Il transito di un pianeta – ovviamente uno dei pianeti interni – sul disco solare è un evento molto raro, che avviene poche volte in un secolo, e questo dipende da come Mercurio, Venere e la Terra (e con essa la Luna) sono allineati tra loro e con il Sole.

Perché non vediamo un transito ogni volta che la Terra è allineata con uno di essi e con il Sole?
Partiamo dall’esempio più semplice, la nostra Luna. Il buon senso vuole che ad ogni Luna nuova si abbia un’eclissi di Sole, e ad ogni Luna piena un’eclissi di Luna. Quindi due eclissi, una di Sole ed una di Luna al mese. Ciò non avviene perché l’orbita della Luna, del Sole e della Terra non sono su uno stesso piano. Ponendo come riferimento il piano che contiene sia la Terra che il Sole, il piano che contiene la Terra e la Luna è inclinato di circa 5°. E, come si sa, ciò implica calcoli abbastanza complessi per la predizione delle eclissi.

Il transito di Mercurio è ancora più raro, poiché il piano Sole-Mercurio è inclinato rispetto a quello Sole-Terra di 7°; ciò fa sì che il transito di Mercurio sia un evento che si ripete circa 13 volte in un secolo. L’ultima volta è stato osservato nel maggio del 2016, la prossima volta lo sarà nel novembre del 2032. Inoltre, i transiti di Mercurio sul disco solare avvengono sempre nei mesi di maggio e di Novembre, quando la Terra è in prossimità dei nodi ascendente e discendente dell’orbita di Mercurio. Nel transito di Novembre, che avviene quando Mercurio è al perielio, il disco del pianeta sarà leggermente più piccolo di quello di maggio (10″ contro 12″). Una nullità se paragonati ai 32′ del Sole, tanto che, per rendere l’idea ci vorrebbero più di 280 Mercurio in fila per coprire il tragitto dal punto di ingresso al punto di uscita.

Circa 13 volte ogni 100 anni, Mercurio transita tra la Terra e il Sole in un raro transito planetario. Nel video è mostrato il transito del 9 Maggio 2016, tra le 7:12 a.m. e le 2:42 p.m. EDT, ripreso il varie lunghezze d’onda dalle camere a bordo del Solar Dynamic Observatory (credits: NASA/SDO)

I transiti di Venere, che ha un’inclinazione di poco più di 3° rispetto al piano Terra-Sole, sono ancora più rari, con serie che si ripetono ogni 243 anni. Lo schema prevede coppie di transiti separate da un intervallo di 8 anni che si ripetono in periodi di 121,5 e 105,5 anni. La penultima coppia di transiti avvenne nel 1874 e nel 1882, poi l’8 giugno 2004 e il 6 giugno 2012, poi ancora l’11 dicembre 2117 e l’8 dicembre 2125. Come si nota, avvengono attualmente a giugno e a dicembre, mentre fino al 1631 avvenivano a maggio e a novembre, come Mercurio. Ciò a causa del leggero anticipo con cui, ad ogni rivoluzione, Venere e la Terra tornano in congiunzione.
Una curiosità: se il transito di Mercurio e quello di Venere sono eventi molto rari, rarissimo è quello in cui si hanno entrambi contemporaneamente. Si calcola che un tale evento avverrà tra 67.144 anni e tra 222.489 anni!

Dinamica dell’evento

Mercurio, con i suoi 4.880 km di diametro, è il più piccolo pianeta del Sistema Solare. Ha un periodo di rivoluzione (compie un giro intorno al Sole) pari a 88 giorni terrestri, mentre ruota su sé stesso in 58,6 giorni terrestri. Ciò fa sì che ogni punto sulla sua superficie resta esposto al Sole per 176 giorni (si può tranquillamente dire che su Mercurio un giorno dura due anni!). Questa risonanza 3:2 con il Sole (tre rotazioni ogni due rivoluzioni) e la mancanza di atmosfera, unite alla vicinanza alla nostra stella, fanno di Mercurio il pianeta con la maggiore escursione termica tra giorno e notte, quasi 600 gradi Celsius (da -180°C circa della notte a +420*C del giorno).
Il transito di Mercurio sul Sole inizierà in Italia alle 13.35 dell’11 novembre e terminerà alle 16.52. Al primo contatto, il Sole sarà alto circa 26°, mentre per la latitudine dell’Italia, il Sole sarà già tramontato quando il fenomeno avrà termine. La culminazione (Mercurio alla minima distanza dal centro del Sole) è prevista alle 16.19, con il Sole alto circa 5° sull’orizzonte (tutti i tempi sono validi per Roma). I cittadini italiani più fortunati, quelli cioè che potranno godere del fenomeno qualche minuto in più, saranno quelli più ad ovest.

Per ulteriori informazioni e orari dell’evento, si rimanda alla pagina dell’Unione Astrofili Italiani