La Pioneer 10 è stata ricontattata con successo dopo 30 anni di attività (Fonte: illustrazione di Don Davis per la NASA)

Trenta anni dopo il suo lancio dal Kennedy Space Center, la NASA ha tentato di contattare, utilizzando per la trasmissione e l’ascolto le antenne di 70 metri di Goldstone (California) e Madrid (Spagna), la sonda Pioneer 10, ricevendone, 22.1 ore dopo, un segnale. di risposta che confermava la perfetta esecuzione dei comandi inviati da Terra.

Il lancio della sonda Pioneer 10 nel marzo del 1972

Il lancio della sonda Pioneer 10 dal Kennedy Space Center il 2 marzo del 1997 (fonte: NASA Ames Resarch Center).

Questo esperimento, oltre ad avere un carattere “romantico”, visti il 30 anni dal lancio, è l’ultimo di una serie di contatti periodici con la sonda per verificarne lo stato di funzionamento (tale contatto è stato preceduto da quello del 9 luglio 2001 e, prima, del 27 aprile dello stesso anno).

La sonda, che attualmente si trova a circa 11,9 miliardi di km dalla Terra (80 UA), è in ottima salute dopo essere stata “ibernata” per permetterne un più lungo funzionamento: l’ultimo obiettivo scientifico della missione è, infatti, quello di registrare il passaggio al confine dell’eliosfera.

Per permettere tale registrazione, alla sonda è stato lasciato in funzione un solo strumento (sugli 11 in dotazione), un contatore Geiger in grado di registrare il flusso di particelle circostante, progettato da James Van Allen (Università dell’Iowa), che ne sta ancora registrando ed interpretando i dati. A tal proposito, però, è bene ricordare che la Pioneer 10 non è ormai più l’oggetto di costruzione umana più lontano dalla Terra, essendo stata superata da qualche anno dalla Voyager 1, che sarà verosimilmente la prima ad uscire definitivamente dalla sfera d’influenza solare e ad entrare nello spazio interstellare.

La Pioneer 10, dopo aver esplorato il sistema di Giove nel 1973 ed aver abbandonato il Sistema Solare dieci anni dopo, si sta allontanando dalla Terra alla velocità di oltre 12 km/sec.

(Piter Cardone – Pubblicato su “AstroEmagazine” n. 22, Aprile 2002, pagg. 14-15)