La navicella Crew Dragon di SpaceX in orbita intorno alla Terra (fonte: SpaceX)

Era dall’8 luglio del 2011 che un vettore non decollava da Cape Canaveral verso lo spazio. Nove anni di assenza, nove anni durante i quali tutti i lanci con equipaggio umano erano stati appannaggio dei russi con la vetusta ma affidabile Soyuz, che decolla dal cosmodromo di Bajkonur, in Kazakhstan. E ora finalmente un equipaggio umano decolla dalla piattaforma di lancio LC 39A di Cape Canaveeral per una missione che si può a ragione definire storica.
Primo equipaggio interamente americano, che parte dal suolo americano con una navetta americana di nuova concezione. Il Falcon 9, il missile parzialmente riutilizzabile che porterà in orbita la navetta Crew Dragon, è infatti dell’americana SpaceX, del miliardario Elon Musk, patron della Tesla, ed è il vettore che potrà restituire agli Stati Uniti d’America la possibilità di lanciare equipaggi verso la ISS da quando la NASA ha deciso, per concentrarsi sull’obiettivo Marte, di appoggiare aziende private che si cimentano nell’affascinante campo dei viaggi in orbita.

A bordo ci saranno due veterani dei viaggi spaziali, entrambi con due missioni Shuttle all’attivo, gli astronauti NASA Robert Behnken e Douglas Hurley. Quest’ultimo era a bordo dell’Atlantis durante l’ultima missione Shuttle. Essi saranno trasportati all’ascensore della rampa di lancio da una Tesla Model-X elettrica, mandando definitivamente in pensione il pullmino che la NASA utilizzava sin dalle missioni Apollo, e che fu usato l’ultima volta proprio con la missione STS-135, che chiuse definitivamente il programma Shuttle. Il decollo è previsto per il 27 maggio 2020 alle ore 22.32 italiane, l’attracco al modulo Harmony della Stazione Spaziale Internazionale è previsto alle 17.39 e l’apertura del portello di comunicazione tra Crew Dragon e ISS intorno alle 20 italiane del 28 Maggio. La durata della loro permanenza sulla Stazione non è ancora chiara, ma si pensa di farli tornare a Terra con la prossima Crew Dragon, in programma per agosto/settembre. Nel frattempo, saranno parte integrante dell’equipaggio ISS, che diventerà quindi di 5 persone.

Il 2 marzo 2019, SpaceX ha completato la prima missione dimostrativa da e verso la Stazione Spaziale Internazionale rendendo la Crew Dragon il primo veicolo spaziale americano ad attraccare autonomamente alla Stazione Spaziale Internazionale e ritornare a Terra. Il volo aveva due “passeggeri”, il manichino Ripley (dal nome della protagonista della saga di Alien interpretata da Sigourney Weaver) e il pelouche Earth, che l’astronauta americana Ann McClain, la prima astronauta ad entrare in una Crew Dragon, mostra nel video (fonte: SpaceX).

La navetta Crew Dragon non ha mai compiuto un volo nello spazio con equipaggio. Il lancio, nome in codice Demo-2, è il test finale per la NASA per missioni operative con equipaggio da e per la Stazione Spaziale Internazionale. Alle 22.32 il lanciatore Falcon 9 accenderà i suoi motori vincendo quindi sia la gravità che la dipendenza dai russi. E questo è un motivo di orgoglio non solo politico per gli USA, ma anche economico. Dal 2006 ad oggi la NASA ha “comprato” una settantina di posti per i propri astronauti a bordo della Soyuz, pagandoli dai 30 milioni circa nel 2006 ai circa 90 del 2020, per un totale vicino ai 4 miliardi di dollari, una gran bella cifra! Per contro, il costo per passeggero a bordo della Crew Dragon è valutato tra i 60 e i 67 milioni di dollari. Sono sempre tanti soldi, ma con un equipaggio di 4 persone il risparmio si avvicina ai 100 milioni di dollari… a lancio!
Ancora due conti in tasca alla NASA e a Elon Musk: quando lo Shuttle era in attività, poteva lanciare un carico utile di 27.500 chilogrammi per 1,5 miliardi di dollari (54.500 dollari al chilogrammo). Il Falcon 9 di SpaceX avrebbe un costo di meno di 3000 dollari al chilogrammo. E’ evidente come la politica di riutilizzo quasi integrale di SpaceX liberi risorse economiche da indirizzare verso altri obiettivi, che per la NASA significa prima la Luna e poi Marte…